Disturbi psicosomatici, psicologici e relazionali
Un approccio come la Buioterapia si fonda sull’idea che è la relazione che cura. Quella che si crea tra i conduttori e i partecipanti a questi percorsi è speciale per l’assenza di luce che toglie alle persone la possibilità di usare il senso della vista e impone l’attivazione degli altri organi di senso per incontrare e conoscere l’altro e l’ambiente. Quella che potrebbe apparire come una difficoltà si rivela invece una grande opportunità.
Nella nostra cultura siamo abituati a conoscere attraverso gli occhi, grazie ad essi diamo un senso e un nome alla realtà che ci circonda e definiamo la nostra identità riflettendoci negli occhi delle figure importanti della nostra vita. Gli occhi sono fisiologicamente organizzati per offrire informazioni sulla condizione interna di benessere o di malessere del corpo (gli occhi come specchio dell’anima). Ma questa evidenza scientifica non deve farci dimenticare l’unicità dell’essere umano e la complessità e interdipendenza delle singole parti che lo caratterizzano.
Tutti gli altri sensi che il buio attiva contribuiscono altrettanto alla conoscenza e alla creazione del pensiero che dà significato alla vita.
Le teorie sullo sviluppo del pensiero (cfr Bion) indicano nel corpo e nei sensi il luogo dove nasce la sensazione che poi si trasforma in immagini e quindi in pensiero. È auspicabile che la persona posta al buio, accompagnato dalla musica e dalle parole possa, attraverso il corpo (i sensi), percepire sensazioni che si legheranno a delle emozioni (note, antiche, mai ascoltate, dimenticate, negate) e queste a delle esperienze vissute e, infine diventare immagini nuove che potranno generare pensieri nuovi.
I percorsi con la Buioterapia possono risultare evolutivi per tutti coloro che vivono e manifestano nel corpo un disturbo o malessere e la cui idea di sè è fissa, rigida, sempre uguale: l’attacco di panico caratterizzato dall’aumento della frequenza cardiaca, dalla forte sudorazione, da quel senso di impedimento fisico; i disturbi alimentari con la percezione falsata del sè rappresentati da corpi privati della bellezza che nasce dall’armonia delle parti; la depressione con il corpo che non sente più scorrere dentro di sè quell’energia vitale che lo tiene in vita e la cui assenza gli fa vivere una vita da morto vivente; l’ansia patologica con gli organi sovrausati e sottoposti ad uno stato di stress e di malattia tale che si infiammano, si deteriorano, si ammalano. Spegnendo le luci e i riflettori su questo corpo e immergendolo nel buio le persone possono, grazie alla sensazione di perdere i confini fisici e alla musica che penetra fino a toccare e far risuonare le corde attive, spente o semplicemente arrugginite, abbandonare la vecchia idea di corpo e grazie alla relazione provare a ricostruire la percezione di sè. L’effetto finale dunque di tutto questo sarà la luce, la luce che ti dona il buio, la capacità di poterti vedere in maniera più chiara, nuova, completa.
Per i disturbi sopra indicati e per altre patologie che richiedono percorsi psicoterapeutici o psicofarmacologici specifici gli incontri di Buioterapia possono essere un’integrazione la cui finalità è il consolidamento di un’esperienza che aiuta la persona nel suo percorso evolutivo e che potremo individuare nella possibilità di sperimentare un sè più complesso dell’immagine ridotta che offre la malattia. La maggiore consapevolezza del proprio corpo e la conoscenza più profonda del proprio mondo emotivo, realizzata all’interno di una relazione di fiducia aprono le porte alla libertà di potersi vivere per quello che uno è realmente.
Progetti di formazione
Un percorso di Buioterapia può essere inserito nell’ambito di progetti di formazione. Gruppi classe, gruppi di formazione per psicoterapeuti, medici, docenti, musicisti, ma anche gruppi di lavoro in generale o gruppi aziendali.
L’obiettivo specifico di tali percorsi varia in base alla tipologia di gruppo e alla motivazione da cui nasce il percorso. La finalità ultima di tutti gli interventi, che è la finalità stessa dei percorsi di Buioterapia, è la crescita personale e nello specifico l’educazione alle emozioni e ai sentimenti oltre allo sviluppo di competenze relazionali.
Ogni persona arriva in un contesto come la classe o il gruppo di colleghi con un bagaglio di competenze emotive e relazionali apprese, ma il gruppo si offre come luogo dove proseguire in questa evoluzione grazie alle esperienze vissute insieme, alla condivisione e alla capacità del gruppo in sè di generare il nuovo. Sappiamo, da studi sul tema (cfr Baldascini), che un buon apprendimento e un buon clima lavorativo passa attraverso una buona relazione empatica e, aggiungiamo che una buona relazione si fonda su emozioni note e forti.
Un lavoro in gruppo sviluppa sentimenti come la fiducia, la cooperazione, la solidarietà che sono alla base del senso di responsabilità individuale, la responsabilità nei confronti di sè stesso e della propria felicità, e collettiva nei confronti dell’altro che può essere visto, al buio, per quello che è, un essere altro da me che, grazie a questa diversità, diventa fautore della mia stessa crescita.
I percorsi di Buioterapia si inseriscono in questo contesto come un’opportunità per esercitarsi allo sviluppo di buone emozioni e di buone relazioni. La condizione di buio, musica e parole sarà preparata in base alle necessità del gruppo al fine di mettere lo stesso nella condizione di poter usufruire pienamente del connubio tra questi tre elementi e sperimentare il senso di profondo benessere che ne scaturisce.
Crescita professionale per artisti
L’artista è colui che dà vita ad un pensiero, un’emozione, un movimento e lo rappresenta con la sua opera d’arte. Quest’ultima è dell’artista in quanto ne testimonia la sua esperienza di vita e contemporaneamente, una volta resa pubblica, diventa del mondo e ognuno può farla propria riconoscendo in essa qualche parti di sè, percependo una emozione, collegando ad essa un ricordo o un’immagine.
Un percorso di Buioterapia si pone l’obiettivo di proporre al soggetto artista (attore/attrice, ballerino/ballerina, pittore/pittrice, scrittore/scrittrice, ecc…), un percorso di conoscenza profonda di sé stesso/a dal punto di vista corporeo, emotivo e psichico.
Nello specifico la condizione di buio permette di conoscere il proprio corpo al di là dei confini dati dalla vista e poterne scorgere le memorie di una vita disegnate su di esso; percepire il proprio mondo emotivo come al di fuori di sé e visibile con gli occhi nuovi di chi inizia a guardare il buio; sentire i propri pensieri, le proprie immagini e i propri ricordi vagare intorno a sé con le emozioni. Un’esperienza dunque di profondo contatto col mondo interiore e di altrettanta conoscenza della propria persona che stimola la creatività insita in ogni essere umano e di cui l’artista si nutre per la sua professione. La creatività è intesa come la capacità di generare il nuovo e l’inedito. Si è generativi quando si riesce ad entrare in contatto il proprio mondo interiore e a collegarlo con la propria vita. Incontrare la propria profondità è come entrare in uno stato onirico senza spazio e tempo: il sogno. I percorsi con la Buioterapia presentano caratteristiche simili allo stato onirico e mettono così le persone nella condizione di poter sognare e quindi di poter creare la loro originale opera d’arte: il loro sè.